Sono solo capricci…..o no?
Quale genitore non ha mai avuto a che fare con delle urla, pianti e battiti di pugni e piedi? I bambini possono essere molto capricciosi e testardi.
In queste situazioni, soprattutto se in pubblico, il focus del genitore è ripristinare la normalità il prima possibile; tuttavia il capriccio può nascondere l’espressione di un bisogno insoddisfatto che rischia di non essere compreso e accolto.
Il rischio è quello che si instauri un circolo vizioso che parte dal capriccio con conseguenti pianti e urla, continua con la perdita di controllo e arriva all’incapacità di tranquillizzarsi, che alimenta il capriccio stesso. In queste situazioni è importante non lasciare da solo il bambino o imporre ultimatum!
COSA è possibile FARE:
- Non entrare in reazione (rabbia, impazienza, nervosismo);
- Farsi delle domande: «Perchè mi dà così fastidio? Perchè mi sto arrabbiando?»;
- Chiedere sempre al bambino cosa sia accaduto;
- Ascoltare la motivazione del bambino e accoglierla;
- Proporre una soluzione pratica.
REGOLE Sì ....MA NON TROPPE!
E’ bene ricordare che prevenire dei comportamenti inadeguati stabilendo delle regole è sicuramente più facile dell’affrontare la situazione a caldo.
Per dare delle regole dobbiamo usare un linguaggio che i bambini possano comprendere.
Urlare e usare delle punizioni non sono metodi efficaci. Piuttosto:
- Osserva
- Evita imposizioni
- Premia il comportamento corretto
- Dì NO in modo accogliente, spiegando il perchè
- Educa alla responsabilità
- Sii coerente e chiaro nella comunicazione
MA: se ci fosse una causa più profonda al capriccio del bambino?
Bisogna tenere a mente che potrebbero esserci delle difficoltà che vanno oltre il semplice capriccio del bambino, che richiedono l’aiuto di una figura esperta. Ad esempio, non è infrequente che il bambino si lamenti e faccia i capricci quando è ora di fare i compiti: è importante discriminare, anche con l’aiuto delle insegnanti, se è “semplicemente” svogliato o se sussistono difficoltà di apprendimento che fanno sentire il bambino inefficace, provocando il suo disinteresse nello studio. Tra questi disturbi, da diagnosticare tramite l’aiuto di un professionista, troviamo:
- DISTURBI DELL’APPRENDIMENTO
- della lettura
- del calcolo
- dell’espressione scritta
Ugualmente, potrebbe capitare che le insegnanti riportino una frequente agitazione del bambino, che disturba in classe e si distrae, o arriva a mostrare comportamenti aggressivi nei confronti di compagni e adulti. Sarà importante a quel punto considerare se il bambino sta vivendo un periodo di cambiamenti o forte stress, che lo portano a reagire in modo eccessivo e ad incrementare temporaneamente i capricci ed i comportamenti oppositivi, o se tali modalità di comportamento sono stabili da diverso tempo e senza apparente motivo. In quest’ultimo caso, può essere utile consultare un professionista per appurare la presenza o meno di disturbi del comportamento.
- DISTURBI DEL COMPORTAMENTO
- da deficit di attenzione/iperattività
- della condotta
- oppositivo-provocatorio
Insomma, se è vero che fare il genitore è il mestiere più difficile del mondo, certamente distinguere tra capricci e disagio profondo del bambino non sarà di facile soluzione. Per aiutarsi in tale dilemma è utile mantenere un’educazione rigorosa ma flessibile, coerente e affettuosa, in modo da limitare il più possibile i capricci e cogliere subitaneamente l’insorgere di sintomi che possono sottendere un reale malessere.